Amatrice: la ricostruzione parte dai boschi friulani

Articolo pubblicato lunedì 9 gennaio 2017
Amatrice: la ricostruzione parte dai boschi friulani

Amate Amatrice: un progetto per la popolazione

Un progetto di ricostruzione, per essere vicini alle popolazioni del Centro Italia colpite dal sisma e permettere un nuovo slancio all’economia di questi luoghi. Il cuore di Amatrice riprenderà a battere all’interno della nuova Area Food, progetto che vede nuovamente DomusGaia e la Filiera del Legno FVG al fianco dell’architetto Stefano Boeri.

“Amate Amatrice”, è un regalo di 9000mq alle popolazioni terremotate: il progetto è infatti stato donato dallo stesso Stefano Boeri e sarà realizzato da DomusGaia con il legno delle Alpi friulane, grazie al contributo della raccolta fondi di La7 e Corriere della Sera e al contributo operativo di Regione Friuli Venezia Giulia, Innova Fvg, Filiera del Legno Fvg e Artemide. Il legname utilizzato per la struttura è tutto italiano e certificato PEFC (guarda il VIDEO a cura di Matteo Berlenga, Martina Valentini e Antonio Brunori). Il complesso riaprirà le porte di otto ristoranti crollati dopo il terremoto e di una mensa dedicata alle scuole del distretto creando un centro polifunzionale.

La ricostruzione parte dai boschi friulani

Una scelta consapevole e mirata, quella del legno, che guarda alla ricostruzione come un’occasione per riedificare in maniera antisismica sfruttando le doti del legno e coinvolgendo le aziende friulane, proprio nell’anno del 40ennale dal terremoto. Elasticità, leggerezza, flessibilità e capacità di assorbimento delle onde d’urto rendono questo materiale perfetto per una riedificazione in grado di resistere a eventi sismici di grossa entità.

Il lavoro di DomusGaia e della Filiera in questo progetto comincia dal taglio dell’albero, nel rispetto della biodiversità, per proseguire con la costruzione dei pannelli fino al montaggio in loco. Un lavoro di squadra che renderà operativa la struttura entro Pasqua 2017.

Impatto socio-economico

Gli otto ristoranti storici del borgo che rivedranno la luce grazie a questo intervento saranno immediatamente operativi nel giorno del taglio del nastro e ridaranno lavoro ad oltre 130 persone. L’obiettivo è quello di rilanciare il turismo con il traino dell’enogastronomia, dando nuovo slancio e rimettendo in moto gli ingranaggi della quotidianità. Grazie alla tecnologia costruttiva utilizzata il complesso sarà in futuro riassemblabile a seconda delle necessità, trasformato e rimontato altrove. Il richiamo turistico sarà inoltre alimentato dalla presenza nella corte interna del complesso, dell’installazione artistica Radura di Stefano Boeri, progetto che ha visto DomusGaia e la Filiera accanto all’architetto milanese nella sua realizzazione.

Architetture moderne in legno, grandi vetrate con vista sui Monti Sibillini faranno tornare lo sguardo indietro a prima del 24 agosto dando agli abitanti di Amatrice nuovi luoghi nuovi dai quali ricominciare.

Fonte: www.domusgaia.it

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