Monfalcone, A2A sperimenta il mercato delle biomasse

Articolo pubblicato mercoledì 20 aprile 2016
Monfalcone, A2A sperimenta il mercato delle biomasse

Articolo di Laura Borsani

MONFALCONE. La riconversione della Centrale termoelettrica passerà attraverso l’utilizzo delle biomasse. Si tratta di legno vergine, naturale e non trattato, a filiera corta. Un approvigionamento limitato alla regione Friuli Venezia Giulia.

Un orientamento mirato, sfruttando la “materia prima” naturale del nostro territorio, evitando rifornimenti da altre zone d’Italia, al fine di mettersi “al riparo” da eventuali rischi.

In altre parole, per non ripetere l’esperienza nella quale era in corsa l’azienda A2A, quando, si ritrovò coinvolta come parte lesa, nell’indagine aperta sul conferimento truffaldino di samsa e legno, risultati non a norma con i requisiti di legge. Rifiuti abusivi, gestiti nell’ambito di una rete di complicità, è la pubblica accusa a sostenerlo nel procedimento in corso, rinviato al 9 giugno, tra i fornitori del materiale, un’istituto di certificazione e l’aiuto di un dipendente di A2A che all’epoca dell’indagine era stato licenziato.

Per A2A, dunque, l’alternativa va in direzione delle biomasse, a fronte dell’utilizzo di una caldaia a gasolio che verrà riconvertita e adeguata per bruciare il legname vergine. E riemerge anche il progetto relativo alla realizzazione di una rete per il teleriscaldamento. Un progetto al quale l’azienda guarda al momento in misura limitata e sperimentale, per la fornitura di energia e riscaldamento a basso costo.

Aspetti affrontati nel recente incontro tra i vertici di A2A e la presidente della Regione, Debora Serracchiani, nell’ambito dell’istituzione di un tavolo tecnico, preannunciato nel Piano energetico regionale proprio per avviare il percorso di riconversione della Centrale. La presidente Serracchiani aveva dichiarato in quell’incontro la propria disponibilità a considerare l’opzione-biomasse a filiera corta, così come il progetto del teleriscaldamento.

Con ciò, a fronte dell’avvio di una ricerca territoriale in ordine all’effettiva disponibilità di legname, necessaria per rendere fattibile la produzione a biomasse. In attesa di sviluppi, considerato che l’azienda A2A si è detta da tempo pronta ad avviare il tavolo tecnico con la Regione, a Monfalcone è stato lanciato, invece, un messaggio tanto chiaro quanto divergente.

In sostanza, da A2A si “pretende” ben altro. Ed è evidente il “no” alla produzione di rifiuti e biomasse, come viene evidenziato, nero su bianco, nell’ordine del giorno approvato all’unanimità giovedì scorso dal Consiglio comunale. Tra le precise condizioni “sine qua non” elencate nell’atto la questione-biomasse viene trattata senza equivoci.

Nel passaggio laddove si evince nell’odg che «la proprietà attuale della Centrale di Monfalcone non ha fino ad oggi mostrato di voler effettuare investimenti che non siano quelli dell’installazione dei Denox, peraltro imposta già dall’Autorizzazione integrata ambientale previgente al recente nuovo Decreto legislativo 46/2014, o di produzione in parte a biomasse, nè di superare la produzione a carbone».

È più chiaro il mandato finale dato dal Consiglio comunale al sindaco Silvia Altran: «Va ribadita - si legge nell’odg - l’assoluta contrarietà all’utilizzo di rifiuti o biomasse quali combustibili per la Centrale». Il sindaco Altran ha osservato: «Tra le condizioni prioritarie, alla luce del nuovo mandato affidatomi dal Consiglio comunale, rientra la copertura del carbonile della Centrale, uno degli aspetti oltremodo urgenti. Ma tutto va rimesso in discussione. Compresa l’ipotesi di utilizzare le biomasse che rimangono legate alla produzione di carbone».

La Altran ha aggiunto: «Su tutto c’è la salvaguardia dei lavoratori della Centrale per i quali chiederò il massimo sostegno a tutte le istituzioni, affinchè, in collaborazione con la Regione, si proceda a un’adeguata ricollocazione. Per il resto, se ne dovrà discutere, su tutta la linea».

Quanto al progetto di teleriscaldamento, la Altran ha argomentato: «Di questo progetto se ne parla da anni. Se veramente si prospetta questa volontà da parte dell’azienda, ritengo che la questione vada affrontata seriamente. Mi riferisco, ad esempio, al teleriscaldamento delle scuole o della casa di riposo, oppure della piscina comunale».

Una cosa è certa per la Altran: «Porterò avanti tutti i punti inseriti nel mandato, interloquendo con i ministeri preposti attraverso la Regione, sulla base del Per, recentemente approvato. Il mandato è un progetto di condivisione con la comunità di Monfalcone».

Fonte: ilpiccolo.gelocal.it

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